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Pietro De Marchi
Parabole smorzate Esaurito
Collana «Versanti»
Prefazione di Giorgio Orelli
anno 1999 - pp.120 - ISBN 9788877132994 - Eu 12.91 - CHF 25.00
ECA 1152
È così che incomincia,
Dallo zero, dal niente
Di una pagina bianca?
Nel nero, nel niente
Di una pagina scritta.
È così che finisce?
Smorzare, liftare, giocare d'effetto: il senso della prima raccolta poetica di Pietro De Marchi va riassunto, come suggerisce il titolo, nel colpo rapido di un tennista che per superare l'avversario non intende forzare o affondare, come si dice, ma far sì che la palla ricada oltre la rete proprio quando la sua velocità sembra diminuire. A questa immagine aderisce non solo il generale tono "parlato" di questi componimenti, o tutt'al più appena cantabile – con leggero andamento da "filastrocca" o da "allegretto", per esempio nella sezione intitolata "scherzando" –, ma anche le atmosfere, i paesaggi, le figure umane o no. Paesaggi, uomini, cose, animali vengono spesso colti dal poeta nel loro momento di minima vitalità, quando sembrano ormai destinati a trapassare, oppure nel loro lato più debole, nell’errore, nello scherzo di natura, nella loro fugacità: l'anatra zoppa, l'amico malato, l'insetto appena catturato, il ramarro che attraversa la strada, la pigna in libera caduta. Eppure, in questo attimo di fatale mutamento, quando tutto sembra perduto o incerto, arriva sempre, ad aprire esili spiragli di speranza, la parola-parabola del poeta, smorzata, come una palla inattesa e imprendibile.